sabato 3 settembre 2011

Diamo i numeri

Qualche numero intanto che aspetto il volo per Roma.

Giorni di viaggio effettivi: 35

Miglia percorse in auto: 7500 circa (poco più di 12000 km)

Miglia di media al giorno: 214 circa (345 km)

Numero di giorni in cui non ho preso l'auto affatto: 4, per cui la media passa a circa 242 miglia (390 km)

Numero massimo di miglia in un giorno: 590 (950 km circa)

Numero di auto: 2

Stati visitati in cui sono passato: 13, ovvero Florida, Colorado, Wyoming, Nebraska, Sud Dakota, Montana, Idaho, Utah, Arizona, Nevada, California, New Mexico, Michigan. In grassetto quelli in cui ho pernottato.

Numero di parchi nazionali visitati: 12, ovvero Badlands, Yellowstone, Grand Teton, Arches, Canyonlands, Capitol Reef,  Bryce Canyon, Death Valley, Yosemite, Joshua Tree, Petriefied Forest, Great Sand Dunes. In grassetto i parchi visitati per più giorni.

Città visitate: Las Vegas, San Francisco, San Diego


Altri luoghi di interesse visitati: Monte Rushmoore N.M., Custer S.P., Monument Valley, Petroglyph N.M., Cheyenne Mountain S.P.


Soldi vinti a Las Vegas: 900 $
Soldi persi a Las Vegas: 100 $

Numero di foto scattate: circa 1400
Numero di filmati: circa 170

Soldi spesi: circa 6000 euro, compreso la vincita.

Manca il dato dei chili acquisiti, che secondo me sono almeno 5, ma non ho mai trovato una bilancia..

venerdì 2 settembre 2011

Ricomincia il rientro


Oggi ho lasciato Santa Fe per avvicinarmi a Denver: ricomincia il rientro. Ma prima mi sono concesso un ultimo giro panoramico.

Prima tappa è stata Los Alamos, poco lontana da Santa Fe. Una piccola città famosa ovviamente per i suoi laboratori dove venne creata la bomba atomica. Quei laboratori sono attivi ancora oggi, ricevono un finanziamento di 2 miliardi di dollari l'anno, danno lavoro a circa 10.000 persone con 400 borse post-dottorato ogni anno. Credo che in tutta Italia di borse postdoc nella fisica siano molte meno. C'era un interessante museo della scienza, ovviamente molto pro-atomo.

Da lì mi sono spostato verso il passo Wolf Creek in mezzo alle montagne rocciose, ad oltre 3300 metri di quota, il punto più in alto raggiunto in tutto il viaggio.

Wolf Creek Pass, 3300 metri slm - Colorado

Quindi sono sceso verso le grandi dune sabbiose, l'ultimo parco nazione che visito. E' impressionante vedere queste gigantesce dune di sabbia  circondate dagli alberi. Si associa l'idea "dune di sabbia = deserto". Queste dune invece, alte 200 metri, sono in mezzo a montagne verdi. Tra l'altro sabbia finissima, in riva al mare non si trova così e senza sassi: ci si camminava benissimo senza scarpe (perché era nuvoloso, altrimenti il sole riscalda la sabbia a oltre 60°). Certo che se ne trovano di posti strani!!

Great Sand Dunes N.P. - Colorado

Great Sand Dunes N.P. - Colorado

Ho tentato di salire in cima ad una delle più basse, ma complice anche un fastidioso e forte vento trasversale che mi stava "insabbiando", sono sceso dopo circa 1/3 della salita, dove ho incontrato due italiani in pensione.
Nella foto si vedono delle persone che salgono sulle dune ed aiutano a capire la dimensione delle stesse.

Persone che salgono sulle dune - Great Sand Dunes N.P. - Colorado

Da lì mi sono portato a Pueblo, una cittadina vicino a Denver che domani potrò raggiungere in un paio d'ore.


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giovedì 1 settembre 2011

Di tutto un po'


Ma parliamo anche di argomenti in generale su questi Stati Uniti, almeno la parte che ho visto io.

La tecnologia.

Gli americani la ricercano e la producono, ma non la usano come si penserebbe. Telefonini modernissimi non se ne vedono tantissimi, IPad o tablet in giro non li ho proprio mai visti - mi capita di più in Italia - tranne che nei negozi Apple dove una moltitudine gioca con l'oggetto tecnologico. Computer preistorici ed in ben 5 motel hanno copiato a mano i dati della carta di credito per poi "stampare" meccanicamente la carta di credito sul foglio di carta copiativa: cosa che avevo visto in Italia una volta sola 10 anni fa. Tra l'altro uno di questi motel era nella Silicon Valley. Per non parlare dei negozi che vendono macchine fotografiche "usa-e-getta", di quelle come si usavano un tempo con una pellicola da sviluppare.
La copertura wireless quando c'è e funziona, è una pacchia. Ma ho trovato non pochi alberghi dove non funzionava (ma devo dire che c'era dappertutto).
I telefonini in molte parti degli stati uniti sono un oggetto inutile: non c'è nessun operatore che offre una copertura e quindi non sono usabili. In alcune zone non c'è copertura dei telefonini, ovviamente non c'è rete wireless e non c'è neanche nessuna stazione radio FM. Si ha proprio la sensazione di essere lontani dalla tecnologia, magari accanto a te c'è un allevamento di mucche - nel senso che ci sono delle mucche che pascolano nei prati in mezzo al nulla - e se non fossi su un'automobili lungo una autostrada non si potrebbe neanche dire di essere nel 2011.
Nei supermercati puoi prendere la tua frutta e verdura, pesarla, ma non prezzarla perché la bilancia è una normale bilancia meccanica. Poi alla cassa pesano e mettono il prezzo: non hanno, nella decina di supermercati che ho visitato, le "nostre" bilance in cui premi il disegnino della frutta/verdura e viene fuori l'etichetta del prezzo. All'inizio ho anche provato a chiedere dov'era (dando per scontato che c'era), ma il commesso mi ha guardato strano come se venissi da Marte. Poi si crea un qualche problema nelle casse automatiche dove non riesci a pagare da te perché deve passare l'addetto per mettere il codice della frutta/verdura che hai comprato (?)

I prezzi

I prezzi americani sono davvero fastidiosi, non tanto perché siano alti o bassi, generalmente sono simili ai nostri, ora abbiamo un ottimo cambio quindi sembrano anche bassi. Il fastidio deriva che trovi oggetti 29 dollari. Poi ci sono le tasse e ti ritrovi a pagare 33,20. Tra l'altro poiché i prezzi sono tutti tipo "24,90", "19,90", "29,90", dopo che si aggiungono le tasse vengono fuori numeri ancora più strani. Davvero scomodo.

I ristoranti

A parte il cibo, ho trovato i ristoranti americani più piacevoli dei ristoranti italiani. Arrivi ti portano al tuo tavolo, ti siedi e dopo neanche un minuto arriva un bicchiere d'acqua con del ghiaccio (a volte anche una fettina di limone). Poi ti chiede se vuoi anche altro da bere. L'acqua con ghiaccio nei ristoranti americani non si paga (è quella del rubinetto) e su questo mi sono trovato benissimo. Tra l'altro non appena vedono che il bicchiere è mezzo vuoto, subito te lo riempiono di nuovo: raramente ho dovuto chiedere altra acqua, mi hanno sempre anticipato. I camerieri a loro volta sono estremamente gentili, ti chiedono sempre se il piatto è di tuo gradimento, ti spiegano i vari piatti. Secondo me questo dipende anche dal fatto che sono pagati con la famosa "mancia" del 20% sul conto che si può ridurre al 10% (o sparire del tutto) se lavorano male.
Ma comunque devo dire che in generale in tutta l'america sono molto gentili: anche l'autista dell'autobus quando sali ti dice "buongiorno, come va?" o anche "benvenuto a bordo". Ripetendolo ad ogni singolo passeggero anche quando ne salgono 20 (anche perché intanto che sali controlla se hai il biglietto).

Le strade

Non ci sono poi tutte queste strade a sei corsie per senso di marcia come si potrebbe pensare: moltissime "autostrade" sono delle semplici strade con una corsia per senso di marcia, grandi più o meno come da noi, in zone certamente meno abitate (ma mica sempre, infatti si trovano delle belle code). Le uniche strade che sono sempre e comunque con due corsie per senso di marcia sono le interstatali, una sorta di "autostrada federale" e sono anche le uniche che non hanno incroci, ma in cui si entra e si esce come nelle nostre autostrade. Ho cercato di viaggiarci il meno possibile, quindi le conosco meno. Le altre "autostrade" normalmente attraversano le città come alcune nostre statali. Molte strade sono tenute male con un fondo stradale davvero pessimo e ci sono lavori in corso davvero dappertutto.

I limiti di velocità

Sono generalmente più bassi che da noi nei valori massimi e più alti in quelli medi. Ad esempio il limite tipo della interstatale (due corsie per senso di marcia come minimo) è 120 km/h (75 miglia/h). Su strade extraurbane è tipicamente 105 (65 miglia/h) mentre da noi o è 90 o è 70. Poi si trovano in alcuni tratti di strada limiti a 55 miglia/h (88 kmh), mentre in città è 45 in periferia (70), 35 nella zona industriale/commerciale (55), 25 nel centro o nella zona residenziale (40) e 15 in casi particolari (25). E questo sarebbe normale. Poi in alcuni si trovano limiti che variano di 5 miglia in 5 miglia (quindi anche 70, 60, 50, 40, 30, 20): mai capito il senso di mettere "70" invece si "65" o "75". Il top del ridicolo è stato ad Albuquerque con un cartello "Speed limit 18 mph". 18?? Ma perché non 15 allora? Volevano pagare qualcuno per fare un cartello apposta solo x lì? In Italia ci si lamenta sempre delle cose complicate e assurde ma un cartello con un limite a "27" kmh non l'ho mai visto.


mercoledì 31 agosto 2011

Santa Fe


Santa Fe è davvero una città insolita, come un po' tutto il New Mexico. Anzitutto la città si trova a 2100 metri di quota ed è la più "alta" città degli stati uniti: nelle guide dicono addirittura di fare attenzione a far lunghe passeggiate se si viene dal mare perché si potrebbe avvertire la differenza di quota.

Inoltre è anche la più vecchia città degli stati uniti, essendo stata fondata nel 1610 ad opera degli spagnoli. La città in effetti è stata spagnola prima e messicana poi fino al 1846. E di tutto questo, stranamente, sono rimaste ampie tracce.

Palazzo dei Governatori - Santa Fe . N.M.
Il Palazzo dei Governatori è il più antico edificio pubblico tuttora esistente negli stati uniti: infatti una prima costruzione di questo palazzo è appunto del 1610. Per gli standard di qui 400 anni sono un tempo lunghissimo.

L'architettura infatti è del tutto diversa da quella delle altri grandi città americane: un centro con strade piccole, casette basse stile "messicano".
Il centro di Santa Fe - N.M.
Certamente è una città piccola con i suoi 70000 abitanti, ma come capita spesso negli USA è la capitale dello stato. Qui in effetti ci sono anche ampie ragioni storiche. Tra l'altro hanno avuto non pochi problemi a diventare uno stato degli stati uniti perché erano considerati troppo "messicani": in effetti lo erano.

Nella visita della città mi sono dedicato soprattutto al museo di storia del New Mexico, uno dei pochi stati americani ad avere una qualche storia significativa. Interessanti anche le missioni e le chiese costruite nei secoli: anche se quello che vediamo oggi è stato per lo più ricostruito. Dettagli questi a cui gli americani non fanno molto caso. Ci sono non poche missioni spagnole "finte", nel senso che erano andate completamente distrutte e sono state ricostruite recentemente "simili" per motivi turistici.

Domani ultimo lungo giro in auto con cui mi avvicinerò a Denver ed al mio rientro in Italia.

lunedì 29 agosto 2011

I tombaroli


Oggi nell'attraversare l'Arizona ho visitato il parco della foresta pietrificata. E' un parco in mezzo al nulla, nel deserto del Colorado, lungo la famosa Route 66. Per la mia gioia non è frequentatissimo.

Vecchia indicazione della Route 66 Chicago - Santa Monica - Petrified Forest N.P. - Arizona

Il deserto del Colorado - Petrified Forest N.P. - Arizona

Il filmato del centro visitatori, proiettato su richiesta perché non c'era mai nessuno a guardarlo, racconta che il luogo era stato scoperto da uno spagnolo nel 1550 circa che non ci trovò nulla. Poi l'uomo bianco non ci ha messo più piede fino al 1855 quando c'è passato l'esercito americano per fare una mappa della zona perché ci sarebbe passata la ferrovia. Ed hanno scoperto la foresta pietrificata che fino ad allora i nativi avevano lasciato come la Natura ce l'aveva lasciata.

Arriva l'uomo bianco e succede di tutto: dinamite per far esplodere il legno pietrificato casomai contenesse qualcosa di prezioso, ma non era così. Solo comune quarzo. E allora l'uomo bianco si limita a depredare la zona per vendere il legno pietrificato ai turisti. In passato lo facevano proprio i turisti. C'è un pezzo di diario nel parco dei primi del '900 [quando era già reato federale raccogliere legno pietrificato] "Stiamo guardando per capire cosa lasciare e cosa portare via..."

Tutt'ora i tombaroli americani rubano una tonnellata al mese di legno pietrificato. Rivenduto tra l'altro nel negozio dentro il parco con la scritta "Questo legno pietrificato è stato raccolto legalmente fuori dal parco": immagino che il tombarolo l'avrà gettato nel giardino di casa sua per poi raccoglierlo legalmente fuori dal parco. Volevo chiedere al ranger se non trovava una contraddizione vendere legno pietrificato dentro il parco (fuori ce ne sono a bizzeffe) con il "non prendete nulla, salvate il parco!" ma poi nel timore del pensiero "E secondo te io il mutuo della casa come lo pago?" ho lasciato perdere.

Quello non è stato portato via rimane comunque affascinante.

Tronchi pietrificati - Petrified Forest N.P. - Arizona

Visto da vicino è anche più impressionante.


Una sezione di tronco - Petrified Forest N.P. - Arizona

Poi nel centro visitatori c'erano anche dei pezzi levigati come quelli venduti nel negozio accanto.

Legno pietrificato levigato nel centro visitatori - Petrified Forest N.P.

Una parte del parco è dedicata a quello che lo spagnolo del 1550 aveva chiamato "Il deserto colorato": in effetti qui, come anche in altri zone desertiche devo dire, si trovano molti colori diversi. Il che non mi spiega come mai questo parco sia tanto sottovalutato. A me, a parte la tratta del legno, è piaciuto molto.

Le rocce della foto seguente non sono "sporche": quel colore nero è proprio il loro colore naturale.

Black Mesa - Painted Desert - Petrified Forest N.P. - Arizona

Da lì mi sono portato ad Albuquerque, New Mexico.


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La polizia

[Torna dal Capitano senza i due sportelli anteriori dell'auto]

"Ehi dico, ma non ci dovrebbero essere due sportelli?"
"A lei non sfugge niente Capitano"
"Eh, trent'anni nella polizia"

Ho incontrato la polizia dell'Arizona. E non nemmeno perché. Stavo facendo le mie solite duecento miglia: stavolta, caso raro, ero nella interstatale e c'erano dei lavori in corso (strano non ci sono mai...) o come dicono qui "I tuoi dollari delle tasse al lavoro". Arrivano i soliti cartelli "Rallentare", rallento, soprattutto perché c'era il poliziotto.

Dopo un po' mi vedo arrivare dietro questa sorta di giostra viaggiante con tutte le lucine gialle, rosse e blu lampeggianti. Accosto, aspetto, arriva il poliziotto al finestrino. Mi dice di avvisarmi che stavo guidando nella corsia riservata all'emergenza. Poiché c'erano i lavori un cartello diceva di stare sulla corsia di sinistra e lasciare libera la corsia di destra (in cui passavano auto su auto mentre parlava). Avrà avuto ragione, io il cartello non l'ho proprio visto. Me lo sono anche fatto ri-spiegare e me lo ha pazientemente rispiegato mentre auto su auto continuavano a passare dove non si poteva. Mah...

Poi prende la patente, appura il mio indirizzo preciso e mi dice che va a controllare. Dopo qualche minuto mi da un verbale da firmare spiegandomi nell'inglese più semplice che conosceva "No money, only warning", cioè che non dovevo pagare nulla, ma che era solo un verbale di avvertimento (??). Lo faranno così una seconda volta un altro poliziotto già sa che sei stato "avvertito".

Il verbale giustifica la sua esistenza in un altro modo. "I verbali di avvertimento sono emessi come gentilezza e per ricordarti di fare la tua parte nel promuovere la sicurezza nelle nostre autostrade rispettando rigorosamente il codice della strada". Mah...

Sarà che anche l'orario in Arizona non aiuta.

L'ora in Arizona

Sopra l'Arizona c'è lo Utah nel quale stato adesso ad esempio sono le 23:13, come anche nel New Mexico da dove scrivo. L'Arizona trovandosi nello stesso fuso orario dello Utah dovrebbe avere la stessa ora, invece no. In Arizona non c'è l'ora legale: così in estate hanno il fuso orario della California (e quindi sono le 22:13), in inverno quello della Utah. Con il bel risultato che alle 7 di sera in estate è tutto buio. Ma non fosse già abbastanza complicato la "Navajo Nation" - la riserva indiana che è quasi interamente dentro l'Arizona - applica l'ora legale. Motivo per cui in luoghi, come i centri visitatori dei parchi, si trovano quattro orologi. E tra l'altro gli orari di molti negozi sono insoliti tipo "8 am - 5 pm" invece del classico "9 am - 6 pm".

Mah...

Una bella giornata

"Questa è una rapina dillo tu che hai la voce più grossa"
[...]
"Questa è... Questa è... "
"... è proprio una bella giornata" [sono nella sede della polizia]

La visita al Grand Canyon è stata una bella giornata, molto più tranquilla delle attese. Dopo l'esperienza di un parco affollato come Yosemite, temevo il peggio nel parco più famoso al mondo. Invece è tutto filato molto liscio a parte il tempo che è iniziato a peggiore, ma quando ormai avevo quasi concluso il giro.

Sono arrivato a quelle che credevo fossero le nove (ma del fuso orario dell'Arizona parlerò in seguito) e mi sono recato al centro visitatori dove ho visto il film introduttivo del parco, come in tutti i parchi. Ho anche comprato un blu-ray con una sintesi di vari parchi americani, superando i dubbi del commesso che mi avvisava in più modi temendo che non avessi capito che quell'oggetto non funziona con i normali lettori DVD. Anche sulla tecnologia in america servirebbe un post. Si può ben dire che gli avanza.

Quindi prendo l'autobus per vedere la parte ovest del parco, anche se per buona parte camminerò lungo il bordo del canyon usando l'autobus solo per il ritorno.

verso Hermit's Rest - Grand Canyon N.P. South Rim

verso Hermit's Rest - Grand Canyon N.P. South Rim
Camminare lungo il bordo del canyon era piacevole, la temperatura non altissima e si poteva gustare appieno la meraviglia che si aveva vicino. Certo suonano davvero assurde le parole dette dalla prima persona che lo ha visto "Questo luogo resterà isolato e ignorato per secoli". In effetti non ci sono minerali preziosi e non ci possono allevare mucche o coltivare grano. Un luogo inutile per lo standard dell'epoca.

Strada facendo mi sono anche divertito a far foto a dei fiorellini.


Dopo essere arrivato alla capanna "Hermit's Rest" sono tornato indietro al centro visitatori, ripreso l'auto per visitare la parte est del parco, la "Desert View". Dove si trova la famosa Torre di Guardia, da cui si può vedere ancora più dall'alto il parco.

Watch Tower - Desert View - Grand Canyon N.P. South Rim
Da lì il panorama del Grand Canyon era "modificato" dalle nuvole.

Desert View immersa nelle nuvole - Grand Canyon N.P. South Rim
Per finire vi lascio con qualche immagine del fiume Colorado che passa in mezzo al canyon. Sembra piccolo, ma non lo è per nulla.

Fiume Colorado dal centro visitatori - Grand Canyon N.P. South Rim

Fiume Colorado da Hermit's Rest - Grand Canyon N.P. South Rim

Fiume Colorado verso Desert View - Grand Canyon N.P. South Rim

Lasciato il parco, mi sono diretto a Flagstaff, 80 miglia più a sud dove avevo trovato un motel economico. Ed ho scoperto che, in inverno, è una località sciistica dell'Arizona. Non avrei mai immaginato che in Arizona ci fossero località sciistiche.


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