Così appare Yosemite di mattina presto: cascate, alberi, montagne alte intorno a te, fiumi che scorrono. C'è una grande sensazione di armonia e pace.
Ho iniziato il mio giro dalla Yosemite Valley con le sue famose cascate che ancora ad agosto sono visibili: in genere in estate si prosciugano. Ce ne sono diverse e tutte con salti molto alti.
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Bridalveil falls - Yosemite Valley - Yosemite N.P. |
Ho fatto varie passeggiate che mi hanno permesso di ammirare le cascate anche più da vicino, ma la passeggiata per arrivare sul'orlo delle Upper Falls, 800 metri + in alto (8 ore, di cui le prime 4 in forte salita) ovviamente non l'ho fatta. Ho tentato di arrivare ad un punto in alto ad un terzo del percorso, ma si è rivelato troppo difficile anche quello.
Dopo essere tornato distrutto all'auto, ho cercato di andare allo Yosemite Village per vedere il documentario sul parco al centro visitatori. E lì è finita la fiaba del parco perché mi sono trovato in una ressa di automobili incredibile: ne ho viste di tutti i colori, auto parcheggiata in aree "riservate per veicoli d'emergenza", in tutti i parcheggi per disabili (magari erano davvero disabili). Il caos più totale. Suona ridicolo l'invito ad usare la navetta all'interno del parco e di lasciare l'auto al parcheggio, dato che tutti i parcheggi erano anche troppo completi. Alcuni talmente pieni che permettevano solo di uscire e non di entrare (questa non l'avevo mai vista). Per strada poi si procedeva a passo d'uomo.
Così me ne sono andato ad un altro punto del parco, Glacier Point, da cui si può ammirare la valle dall'alto.
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Tunnel View - Yosemite Valley - Yosemite N.P. |
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Una cascata vista da Glacier Point - Yosemite N.P. |
Anche lì tanta gente, ma sono riuscito a parcheggiare.
A questo punto ho pensato di andare a vedere le famose sequoie, poco lontano. Strada facendo trovo un cartello "Parcheggio pieno, usare la navetta". Arrivato al parcheggio della navetta c'è un cartello "Il servizio navetta termina alle 5". Era un quarto alle cinque. Insieme ad una famiglia di italiani chiediamo ad un autista se davvero termina alle 5: noi vorremmo prendere la navetta, anche perché così dice il cartello, ma ci viene il dubbio di non poter poi tornare indietro. La risposta americana è la seguente "Il servizio termina adesso, ignorate il cartello tanto ormai il parcheggio non è più così pieno". Ovviamente tutti hanno avuto la stessa risposta e tutti hanno fatto la stessa cosa: risultato 40 minuti per trovare parcheggio con situazioni imbarazzanti in cui dovevi fermarti in mezzo alla strada, aspettare con comodo che qualcuno se ne andasse, ignorando i clacson dietro di te e poi parcheggiare sperando di non prenderle da quelli dietro di te. Io personalmente non ho fatto così, ma molti sì. Tra l'altro un cartello vieta e sanziona questo comportamento esplicitamente.
Visto il caos totale che si era creato hanno prolungato il servizio navetta fino alle 20: ovviamente tutte navette vuote perché ormai avevano detto a tutti che il servizio terminava alle 17. L'organizzazione in questo parco ha decisamente fallito.
La passeggiata in mezzo alle sequoie comunque alla fine è stata molto appagante: le foto purtroppo non rendono l'idea dell'immensità e dell'altezza di questi alberi, ma ho ritrovato quella sensazione unica del mattino.
Tornando al motel, a due ore circa dal parco, mi sono fermato a mangiare un boccone tipico americano. Devo dire che fino a che si evitano intrugli e salse, scegliendo piatti cucinati in modo semplice, non si mangia male. Anche perché una braciola alla griglia, più o meno, è uguale dappertutto così come le patate bollite condite con l'aglio.
Domani faccio una tappa di avvicinamento a San Francisco, e mi porto lungo l'oceano a nord della città.
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