venerdì 12 agosto 2011

Il torneo di poker

"Impara l'arte e giocatela a carte"

Sono quindi arrivato nella città del peccato. Purtroppo ho dovuto saltare la visita allo Zion N.P. perché la spia dell'auto da lampeggiante era diventata fissa ed ho preferito evitare problemi. Sono quindi andato direttamente a Las Vegas dove, dopo aver girato un po', ho trovato l'autonoleggio ed ho cambiato l'auto: cambiato nel senso che adesso ho un'altra auto uguale alla prima, bianca invece che grigia.

Ho girellato un po' per Las Vegas, vari casinò, centri commerciali. Alla fine ho deciso di iscrivermi ad un torneo di poker: considerando che volevo giocare in uno dei templi del poker, la scelta è cascata, combinando costi di iscrizione ed orario, su un torneo del caesar palace, 100 dollari di iscrizione, inizio alle 19.

Da vero novellino arrivo alle 6.20, mi iscrivo e girello per mezz'ora, comprando una bibita per soli 5 dollari ad uno dei tanti bar.

Inizia il torneo, siamo in 43, ma nel corso della prima ora di gioco diventeremo 49. Siamo disposti su 5 tavoli da 10. Io siedo in un punto scomodissimo alla sinistra del dealer: non riesco a vedere quando è il mio turno di gioco e ogni volta il dealer mi guarda per chiedermi che voglio fare. Accanto a me un americano di origine asiatica giovane e una donna, insegnante di matematica appena andata in pensione. Da vera insegnante di matematica come è arrivata a sistemato un amuleto sul tavolo. Speriamo di non essere eliminato subito.

Iniziano a girare le carte: stack 12500, small blind/big blind 25-50.  Inizio a passare: per un po' si può dire che non gioco. Ad un certo punto buttò la 500 di rilancio, qualcuno vede. Al flop rilancio 2000. Escono tutti.  Nella prima ora vincerò qualche mano senza mai arrivare a scoprire le carte. Perdo anche qualcosa perché mi capita un rilancio sul mio rilancio e lì passavo se non avevo nulla. Alla fine della prima ora sono sulla media. L'obbiettivo ora era di finire tra i primi 25. Siamo ancora 37.

La seconda ora passa all'incirca allo stesso modo, riesco a prendere qualche piatto con rilanci o rilanci su rilanci, scoprendo le carte solo una volta in cui io non avevo nulla con un A e l'altro non aveva nulla con un K. Una delle pochissime mani che vinco scoprendo le carte. Poiché la posizione non mi fa capire bene quando tocca a me, non parlo così bene l'inglese, faccio una impressione di tonto fortunato che mi va benissimo. Il cinese accanto a me dice: prima o poi verrò a vedere le tue carte, ma non farà in tempo. Verrà eliminato prima.

Alla fine della seconda ora siamo in 25, la signora insegnante di matematica è stata eliminata ed anche il cinese. I tavoli ora sono 3. I dealer ruotano ogni circa 40 minuti, non capisco perché. Il mio stack è intorno a 20K, sempre sulla media.

La terza ora inizia male: dalla mia posizione scomoda non vedo che era stato chiamato un all-in che non volevo vedere, ma per errore punto e a quel punto devo vedere l'all-in. Perdo metà dello stack. Avevo scritto ad un mio amico che avevo superato le due ore di gioco al torneo, ma che non credevo avrei superato la terza. Dopo poche mani mi arriva "AA". Stiamo ormai giocando 400/800 con 100 di ante. Qualcuno prima di me rilancia e mi limito a fare "Call". Si girano le tre carte del flop "A 5 7". Sono il primo a parlare, faccio check. Il tipo davanti a me punta tipo 2000, io rilancio del minimo a 4000 e lui punta tutto quello che ha ed io ovviamento ci sto. Era proprio quello che volevo facesse. Gira le sue carte "A 7" e probabilmente pensa per un instante di avermi stracciato. Giro le mie "A A". Boato. Usciranno una figura ed un altro 5. Elimino il mio primo giocatore che, come usa, si complimenta "Nice hand", bella mano. Recupero le perdite ed anche qualcosa di più.

Riesco nel frattempo a vincere ed eliminare altri 3 giocatori, uno dei quali aveva anche un bello stack, senza perdite significative. Alla fine della terza ora sono tra i primi 3 o 4 in quanto a fiches. Siamo rimasti in 10, tavolo finale. Ante 300, 1000/2000. Il mio stack starà sugli 80K. Le fiches in gioco totali sono 430K.

Qui mi riesce un secondo piccolo capolavoro. Ho in mano "K Q", seme diverso. Rilancio sul pre-flop 4K, poco per i big blind di quel momento. Ci stanno in 5. Flop "K Q 7" e tra me e me penso, ora si fa la spesa. Un tale prima di me, mi facilita il compito e punta tutto: meglio non c'è neanche bisogno di strategie. Faccio call. Lui scopre la sua mano che neanche ricordo ed io la mia. Altro boato. E il mio stack sale ancora. Ora sono o il 1° o il 2°. Continuo nel mio modo di giocare che sembra infastidire tutti ed  mi arriva la prima fiches da 10K. A questo punto ogni volta che mi vedevano contare le fiches e dire "Raise" nel mio inglese stentato e quasi impercettibile - il dealer dice riesco a sentirlo perché gli sono accanto - vedo facce che si disperano e tutti che escono.

Mi arriva "A 5" e qui rischio più di quanto pensassi e chiamo un all-in di un altro giocatore su un flop di "A 7 9". Mi fa il dealer: per chiamare deve puntare una qualsiasi fiches. Metto lì 1000, risata. Capirò poi il motivo, l'altro era il 2° chipleader ed aveva puntato tipo oltre 100K. Si scoprono le carte lui "A Q" io "A 5", non so perché ma nemmeno mi dispero. Quarta carta "5". Ci vuole anche fortuna. A questo punto sono il chipleader di gran lunga.

Vengono pagati i primi 5 giocatori, quando rimaniamo in 6 decidiamo di pagare quello che in italiano si chiama  "il pollo", cioè l'ultimo giocatore che viene eliminato senza prendere soldi. Si fa una colletta per una somma complessiva pari all'iscrizione del torneo: questo fa fluire il gioco molto di più. Eliminerò poi il 6°/5°/4°.

Rimaniamo in tre, dopo tre quarti d'ora che ci scambiavamo i big blind ed io che rifiutavo tutti i vari all-in perché non mi arrivano carte minimamente decenti, mi propongono di sommare i primi tre montepremi e dividerli per 3. Probabilmente in altre due ore avrei vinto ed avrei potuto tenermi tutti i 1300 dollari del 1° posto, ma ho preferito finirla lì, esausto, e prendere i 920 dollari. Mi sento comunque il vincitore "morale" del torneo. Anche quello ufficiale, per la classifica del caesar palace che infatti mi paga il 1° posto. Poi si porta i soldi al tavolo dove si redistribuiscono tra di noi.

Nel salutarci, dico agli altri che era la prima volta che mi sedevo ad un tavolo di poker (e per molto tempo anche l'ultima almeno con queste cifre in gioco).

Esco fuori e vedo Las Vegas illuminata, ma questa è un'altra storia.

3 commenti:

  1. Non sapendo se di solito sei un giocatore non posso nemmeno dire che è la fortuna del principiante ma se hai partecipato sai come si fa,io sinceramente non ci capisco un piffero...mi fa piacere che hai vinto. Che bella cosina quella della colletta...credo che qui non possa avvenire una roba simile.

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  2. Grande Andrea! Ti son servite le partite di poker fatte ad Arezzo con me e gli altri (ovviamente non a soldi :)).

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  3. cacchio ti conveniva stare là un altro po ti ripagavi il viaggio :)

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